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Poe, Edgar Allan.

Scrittore e poeta statunitense. Rimasto orfano in tenerissima età, fu adottato da un commerciante di tabacco di Richmond, nella Virginia. Dopo un soggiorno in Inghilterra, dove compì i primi studi, nel 1820 ritornò negli Stati Uniti, frequentando per un anno la facoltà di Lingue antiche e moderne all'università della Virginia. Entrato in violento contrasto con il padre adottivo, anche in seguito alla sua vita sregolata, lasciò Richmond per spostarsi a Boston, dove pubblicò la sua prima raccolta di poesie, Tamerlano e altre poesie (1827). Deluso dall'insuccesso, P. si arruolò come soldato semplice nell'esercito federale. Si trasferì quindi a Baltimora presso la zia paterna, Mary Clemm, che lo sostenne economicamente per tutta la vita, incoraggiandolo nella sua attività letteraria. Nel 1829 pubblicò il poema Al Aaraaf, e nel 1831 entrò nell'Accademia di West Point, da cui venne però espulso l'anno successivo per la sua insofferenza alla disciplina. Nel 1831 uscì la terza raccolta delle sue poesie (Poesie). A questi anni risalgono le sue prime pubblicazioni su riviste e giornali: anonimi uscirono i racconti Metzengerstein, il duca dell'Omelette; Racconto di Gerusalemme; L'affare perso; Una perdita decisa. La vincita di un premio indetto dal "Baltimore Saturday Visiter" per il miglior racconto, ottenuta nel 1833 con Manoscritto ritrovato in una bottiglia, gli aprì le porte della carriera giornalistica, nella quale si affermò come critico letterario. Nel frattempo sposò la cugina tredicenne Virginia e soggiornò a New York, dove pubblicò, senza successo, Le avventure di Arthur Gordon Pym (1838), e a Filadelfia, dove uscì il primo volume di racconti già apparsi su riviste e giornali, Racconti del grottesco e dell'arabesco (1839). Nel 1844 si trasferì di nuovo a New York, raggiungendo la notorietà con la poesia Il corvo. Nello stesso anno uscì un secondo volume di racconti, Racconti. Alla morte della moglie nel 1847 seguì un periodo di decadimento psicofisico, durante il quale, però, P. riuscì a pubblicare il poemetto in prosa Eureka. Morì durante una serie di conferenze dedicate al suo ultimo scritto teorico Il principio poetico (1849). La figura e l'opera di P. segnano una data importante non solo nella storia della letteratura americana, ma anche di quella europea, in quanto la sua caratteristica di uomo e poeta "maledetto" ebbero un'influenza determinante sul gusto e la formazione del Decadentismo. Tutta l'arte di P. oscilla tra due poli: l'arte come pura fiction, invenzione assoluta, capace di evocare dal nulla visioni reali, e la narrativa che nasce dai fatti di cronaca. P. riesce a evocare nei suoi racconti atmosfere di terrore, il terrore del soffocamento, della tortura, della morte, rivelando come la presenza del demoniaco, del male, del dolore sia oggettivamente incombente sul mondo contemporaneo. I caratteri più evidenti dei suoi scritti, che hanno portato nella letteratura il senso del tragico e del pauroso, rispecchiano una rara lucidità di intelletto e un vigoroso spirito analitico per cui le sue costruzioni narrative hanno una vena scientifica. Per quanto riguarda la poesia, sul piano metrico e formale prevalgono gli elementi classici, nonostante l'intuizione che il poeta è tale in quanto contempla le cose per svelarne tutta la loro intima bellezza al di là di ogni preoccupazione di carattere morale, intesa a discernere fra il bene e il male. Come giornalista P. si occupò di teatro, critica d'arte, architettura, arredamento, cronaca rosa e nera. Inventò l'elzeviro e riprese da Swift la vena paradossale e satirica, adattandola all'osservazione della realtà americana. L'opera di P. è stata oggetto, nel Novecento, di una vasta riscoperta che ha portato alla pubblicazione postuma di varie opere e scritti inediti (Boston 1809 - Baltimora 1849).
Edgar Allan Poe